Strumenti musicali di Mozart
conservati nella sua casa natale a Salisburgo
in questa pagina del Mozarteum si possono ascoltare anche i loro suoni originali:
i testi sottostanti sono traduzioni delle didascalie presenti nella medesima pagina
il suo primo violino
Il violino del piccolo Mozart fu realizzato dal liutaio Andreas Ferdinand Mayr (1693-1764) che lavorava per la corte di Salisburgo, come è indicato nell'etichetta all'interno. La data esatta non è leggibile, ma si pensa che lo strumento sia stato costruito verso la metà del XVIII secolo.
La grandezza del violino è fra 1/4 e 1/2 di un violino da adulti. La sorella di Mozart, Maria Anna possedette il prezioso strumento fino al 1820, quando lo vendette a Leopold Trestl. Nel 1829 egli lo passò al maestro elementare Adalbert Lenk. Nel settembre 1877 il violino fu venduto di nuovo, questa volta a Sua Eccellenza Ludwig Johann, conte di Paar, ambasciatore della Santa Sede a Roma, il quale a sua volta donò lo strumento all'International Mozarteum, il 5 febbraio 1896. Da allora fa parte delle proprietà dell'Internationl Mozarteum Foundation, Salzuburg.
violino da concerto Salisburgo
Lo strumento considerato oggi come il violino da concerto di Mozart ha un'etichetta con la scritta "Jacobus Stainer in Absam / prope Oenipontum 1659" come questa:
Lo strumento tuttavia è solo modellato su quello Stainer e data ai primi anni del XVIII secolo.
Molto probabilmente fu costruito da un membro della famiglia Klotz (Mittelwald, Baviera meridionale).
Il corpo misura 14 pollici, la larghezza massima è 8 pollici. La tastiera in legno d'abete coperto di granadilla misura poco più di 10 pollici.
La parte superiore è in abete decorativo e il fondo in acero fiammato.
Lo strumento è originale in tutte le parti rilevanti e, diversamente dalla maggior parte dei violini per uso professionale di quel periodo, il collo e la tastiera non furono allargati durante il XIX secolo.
Quando nel novembre 1780, Mozart andò a Monaco per lavorare alla prima dell'Idomeno, lasciò il violino a Salisburgo, non prevedendo di non tornare più nella città natale. Fra il 1787? e il 1820 restò a sua sorella Maria Anna che poi lo vendette ad Adalbert Lenk (1800-1880), professore al Dom-Mukikverein un Mozarteum di Salisburgo. Il violino passò in eredità al figlio Franz Joseph Lenk. Nel 1921 fu acquistato da Josef Brandner, apotecario di Schwanenstadt, Austria Settentrionale e infine nel 1956 dall'Internationale Stiftung Mozarterum di Salisburgo.
violino Costa
Fu realizzato da Pietro Antonio dalla Costa a Treviso, Italia, nel 1764. Gli esperti sono dell'opinione che il violino Costa di Mozart sia originale e completo in tutte le parti essenziali: fondo, fasce, top, riccio e vernice. È complessivamente in una condizione buona per poter essere suonato.
Il corpo è lungo 357 mm con una larghezza massima di 204 e una mimima di 112.
La parte superiore come sempre è in abete e il fondo in acero meravigliosamente fiammato. La lunghezza del collo compreso il riccio, 240 mm, indica che lo strumento, proprio come nella maggior parte dei vecchi violini italiani fatti da maestri artigiani, non è stato preservato nella sua condizione originale.
Può sembrare strano che Mozart fosse proprietario di due violini: il violino da concerto Salisburgo e il violino Costa. Il mistero può essere risolto se si considera che la possibilità che questi strumenti fossero stati usati contemporaneamente, ma successivamente.
Si può supporre che questo violino, essendo passato per le mani della sorella di Mozart, non abbia mai lasciato Salisburgo. È quasi certo che quando Mozart partì per Monaco non lo aveva con sé. Il fatto che non avesse portato con sé il violino Klotz dopo la sua ultima visita a Salisburgo quando partì per Vienna, potrebbe significare che egli non avesse più urgente bisogno dello strumento. La ragione più probabile potrebbe essere che egli avesse nel frattempo acquistato un altro violino.
Dopo la morte di Mozart la vedova Constanze vendette lo strumento a Johann Anton Andre che lo lasciò al suo impiegato Heinrich Henkel nel 1840 con la seguente annotazione: "Questo violino proviene dalla proprietà dei Mozart e Mozart lo suonò sempre. Lo acquistai dalla vedova di Mozart." il figlio di Heinrich Henkel, Karl, era violinista professionista e lo usò per lungo tempo prima di venderlo all'azienda leader nel settore dei violini, la W.E. Hill & Sons di Londra, nel 1909.
Probabilmente già nel XIX secolo lo strumento subì un'alterazione, per poter essere usato nel repertorio contemporaneo. Nella sua frma attuale collo, tastiera, pioli, cordiera e ponticello, parti tipicamente sofferenti per l'uso, risalgono al XX secolo.
Con tutta probabilità esse furono sostituite da W.E. Hill & Sons, e l'azienda realizzò anche piccole riparazioni nella parte superiore, in modo da riportare lo strumento alle condizioni precedenti il 1909. Allora il prezioso strumento faceva parte della Hill-Collection e fu conservato in segreto fino alla liquidazione della compagnia. Nel 1988 entrò a far parte di una proprietà privata in Germania Meridionale. Nel 2013 Nicola Leibinger-Kammüller lo acquistò dal proprietario con lo scopo di farne dono alla Fondazione Mozarteum. Da allora il violino Costa fa parte della collezione degli strumenti originali di Mozart.
viola
Lo strumento oggi considerato come la viola di Mozart ha un'etichetta difficile da decifrare in cui sembra di leggere "Paulo Megini [o Megri] Brescia 16 [probabilmente 1615]". Tuttavia Giovanni Paolo Maggini da Brescia (1580-1630) non specificava mai le date sui strumenti. Come tale, la viola è piuttosto l'opera di un maestro anonimo dell'Italia settentrionale e risale agli inizi del XVIII secolo. Nel suo stato attuale il corpo misura 14 ½ pollici, la larghezza massima è 9 pollici. La parte superiore è fatta di abete rosso e il fondo in acero; la tastiera è in abete rosso impiallacciato con ebano. Purtroppo lo strumento, in origine abbastanza grande, è stato ridotto a "dimensioni standard" durante il XIX secolo, tagliando i margini della parte superiore e inferiore di almeno un pollice. Allo stesso tempo il riccio originale è stato sostituito da uno tratto da uno strumento tedesco o austriaco. Alla morte di Mozart fece parte dell'eredità di Costanze. Probabilmente prima del 1810 passò a Johann Nepomuk Zizius (1772-1824) avvocato viennese e musicista dilettante e nel 1826 a Leopold Jansa (1795-1875) violinista attivo prima a Vienna e poi a Londra, imparentato con la famiglia Zizius. Nel 1875 fu acquisito da Ralph Gordon Noel King (1839 - 1906), 13° Lord Wentworth, 2° conte di Lovelace. Nel 1909 passò a Sir Edward Speyer (1839-1934), Ridgehurst, Shenley (Hertofordshire, GB) e infine nel 1966 gli eredi statunitensi di Speyer lo donarono all'Internationale Stiftung Mozarteum di Salisburgo.
fortepiano
Lo strumento non è firmato, ma può essere attribuito ad Anton Gabriel Walter (1752-1826), "costruttore di organi e strumenti" a Vienna. Il fortepiano è uno dei più antichi strumenti di Walter conservati e fu probabilmente realizzato intorno al 1782. Per il corpo dello strumento fu utilizzato legno di noce; in contrasto con uno strumento moderno i tasti delle note naturali sono neri, in ebano, i tasti delle note alterate sono bianchi e coperte di osso. Vi sono prove evidenti che lo strumento appartenesse a Mozart. Anton Walter era nato nel 1752 a Neuhausen auf den Fildern vicino a Stoccarda e si era trasferito a Vienna intorno al 1772, dove si sa che visse e lavorò a partire dal 1778 nella Fokanetisches Haus auf der Laimgrube (ora sesto distretto di Vienna). Walter è considerato uno dei pionieri nella costruzione di fortepiano a Vienna; Per decenni fu tra i migliori produttori di strumenti per uso professionale. Mozart acquisì il fortepiano prima del 1785, come strumento da concerto e lo suonò regolarmente nei suoi concerti accademici in varie sale da concerto di Vienna. Dopo la morte di Mozart il fortepiano andò in eredità a Constanzee che probabilmente cercò di venderlo, ma senza successo, nel 1795, prima del suo tour di concerti nella Germania Settentrionale. Nel 1810 era ancora in suo possesso, poi passò al figlio maggiore Carl Thomas (1784-1858) a Milano. Nel 1856 Carl lo donò all'Associazione Musicale della Cattedrale e al Mozarteum di Salisburgo, diretto predecessore della Fondazione Mozarteum di Salisburgo. Fa parte della mostra permanente nella Residenza Mozart e si può ammirare nella Sala del Maestro di Ballo, in Makartplatz 8 a Salisburgo.
clavicordo
Lo strumento ha modeste dimensioni (141 cm di larghezza, 46 di profondità e 78 di altezza), è in legno di nocciolo lucidato e poggia su quattro gambe rotonde. Non vi sono indicazioni circa il nome del costruttore, ma fu probabilmente realizzato negli anni 80 del XVIII secolo in Austria o in Boemia. A differenza delle moderne tastiere, i tasti delle note naturali sono in legno molto scuro e i tasti delle note alterate sono coperti di piastrine ossee. La gamma di cinque ottave (da contra F a f'') corrisponde a quella del fortepiano di Mozart costruito da Gabriel Anton Walter. Nel 1810 Constanze si trasferì a Copenaghen con il suo secondo marito, Georg Nikolaus Nissen e il clavicordo restò a Vienna. Nel 1820 tornò a vivere a Salisburgo, il figlio Franz Xaver Wolfgang andò a trovarla e le restituì lo strumento, come da lei annotato con evidente emozione nel diario, l'11 agosto 1829. Due anni dopo la sua morte, nel 1844, entrò a far parte dei beni del figlio in proprietà con l'Associazione musicale della cattedrale fondata nel 1841, precedente alla Fondazione Mozarteum di Salisburgo. Intorno al 1941 il clavicordo fu rinnovaato dalla Rück Company di Norimberga, allora altamente rinomata per il suo lavoro su strumenti storici a tastiera. In precedenza aveva anche ripristinato il fortepiano Walter. |
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