1761 (II)


***

Il compositore e trombettista di corte Johann Andreas Schachtner (1731 - 1795)
amico e assiduo frequentatore dei Mozart ebbe modo di assistere direttamente
all'istruzione e ai progressi dei bambini, entrambi dotati di grande talento, 
soprattutto in campo musicale.
  
 In questa ricostruzione posteriore Johann osserva, insieme a Leopold,
Wolfgang impegnato a comporre:



Leopold fu l'unico insegnante dei suoi figli. 
Essi studiarono varie materie oltre la musica:
storia, geografia, scienze, matematica, latino, francese e italiano, oltre naturalmente
al tedesco, loro lingua madre.
Presero anche lezioni di ballo dal maestro Franz Gottlieb Spöckner (1705 - 1767), 
amico intimo di Leopold e suo testimone di nozze.
La sua casa sarebbe stata abitata in seguito dai Mozart.

Dopo la morte di Mozart familiari e conoscenti sentirono il bisogno 
di raccogliere per iscritto i loro ricordi.
 Nannerl pose a Schachtner delle domande sull'infanzia di suo fratello.  
Ed egli rispose con una graziosa lettera, datata 24 aprile 1792,
in cui possiamo trovare le uniche testimonianze autografe
della vita e del carattere del piccolo Mozart.

una pagina della lettera di Schachtner A Nannerl
[http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2005/musical-manuscripts-l05412
       

"[...] La vostra prima domanda è: 'Qual era il divertimento preferito del vostro compianto fratello durante la sua infanzia, oltre la sua passione per la musica?' A questa domanda non si può dare risposta perché non appena iniziò a dedicarsi alla musica, nella sua mente non vi fu più posto per altro e anche i suoi giocattoli e i suoi divertimenti infantili dovevano esssere accompagnati dalla musica. Quando io e lui spostavamo i giocattoli da una stanza all'altra, quello di noi due che non ne portava doveva sempre cantare una marcia suonando il violino. [...] Era talmente affezionato a me - sapete quanto mi dedicassi a lui -  che mi chiedeva continuamente se gli volessi bene; e quando per scherzo qualche volta rispondevo 'No', calde lacrime scendevano dai suoi occhi, tanto era tenero e affettuoso il suo piccolo cuore." [...]    
       


Questa striscia di carta, intitolata Zur dritten Frage (Circa la terza domanda)
faceva forse parte di una seconda lettera. Schachtner ricorda
il totale assorbimento di Wolfgang in tutto ciò che imparava
e descrive come, nel suo entusiasmo per la matematica, 
scrivesse col gesso calcoli anche su tavoli, sedie, pareti e pavimenti. 
[http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2005/musical-manuscripts-l05412/lot.116.html]

Wolfgang fino ad una certa età manifestò una strana fobia per il suono della tromba, 
che lo portava in certi casi perfino allo svenimento.
 
Nella biografia Leben des K.K. Kapellmeisters Wolfgang Gottlieb Mozart  scritta da Franz Xaver Niemetschek nel 1798, con l'ausilio di molti documenti messi a disposizione dalla vedova Constanze, l'autore narra diversi episodi riguardanti i primi anni di Mozart, come il suo primo approccio col violino, alla presenza di Schachtner, secondo quando riportato dal signor Schlichtegroll, altro biografo di Mozart


"[...] Mozart aveva portato da Vienna un piccolo violino che là gli era stato regalato. Poco tempo dopo, quando la famiglia era rientrata a Salisburgo, Wentzl, un bravo violinista che stava iniziando la studio della composizione, fece visita al padre di Mozart e lo pregò di fare le sue osservazioni su sei trii che aveva composto durante l'assenza della famiglia Mozart. Schachtner, tromba della Corte a Salisburgo, che ancora vive, e che il piccolo Mozart amava in modo particolare, si trovava appunto là.
'Il padre - ha ricordato questo testimone oculare degno di fede - suonava il basso sulla viola, Wentzl il primo violino, ed io stesso il secondo. Il piccolo Wolfgang domandò allora il permesso di suonare lui il secondo violino. Suo padre rifiutò di acconsentire a questa richiesta infantile, non avendo il bambino mai preso vere e proprie lezioni, ed essendo dunque escluso che potesse suonare qualsiasi cosa sullo strumento. Il piccolo rispose che si poteva benissimo suonare la parte del secondo violino senza aver ancora imparato, ma suo padre, irritato, gli ordinò di andarsene e di non disturbarci più. Il bambino si mise a piangere amaramente e si allontanò col suo piccolo violino. Chiesi che lo si lasciasse suonare con me; il padre finì coll'accettare e gli disse: 'Va bene, suona con il signor Schachtner, ma tanto piano che non ti si senta, se no uscirai immediatamente'. Così si fece ed il piccolo Mozart suonò con me; ma presto mi accorsi che ero del tutto superfluo. Posai il mio violino e guardai suo padre; alla vista di questa scena, lacrime di emozione e di tenerezza colarono sulle sue guance. Wolfgang suonò in questo modo i sei trii. Quando si terminò, i nostri elogi gli diedero tanta audacia che pretese di poter suonare la parte del primo violino. Facemmo la prova, per gioco, e fummo lì lì per morir dal ridere, a vederlo suonare anche questa parte, con un mucchio di errori e di posizioni scorrette, ma senza  mai fermarsi completamente'.[...]"
       


Il racconto di un altro episodio, sempre con Schachtner quale testimone, dimostra la perfezione dell'orecchio e la memoria dei suoni di Mozart:
 

"[...] Schachtner, l'amico già citato della famiglia Mozart ed il preferito del piccolo Wolfgang, possedeva un violino che egli amava in modo particolare per la sua sonorità vellutata e che chiamava il 'violino di burro'. Una volta, lo suonò; qualche giorno più tardi, Schachtner tornò e trovò il piccolo Wikfgang mentre improvvisava sul suo strumento. 
'Dov'è finito il vostro violino di burro?' gli chiese il bambino, senza interrompere la sua improvvisazione. Poi, fermatosi un istante, e sembrando riflettere su qualche cosa, riprese: 'Se soltanto lo accordaste sempre allo stesso modo; l'ultima volta che l'ho suonato, era accordato un quarto di tono più basso del mio'.
Viene da sorridere ad un'affermazione tanto perentoria, in un campo in cui l'udito del più esercitato fra gli intenditori è appena in grado di notare una differenza.
Ma il padre, che era già stato sovente sorpreso da analoghe prove dello straordinario orecchio che suo figlio possedeva, ritenne che valesse la pena verificare la sua asserzione. Si andò a cercare il violino, e, fra lo sbigottimento generale, si verificò che l'indicazione fornita dal bambino era di una esattezza matematica."
 

"[...] il piccolo Mozart faceva mostra di un ardore nel lavoro che, tenuto conto della fragilità della sua costituzione, era forse eccessivo. Occorreva allontanarlo a forza dal fortepiano, sovente sgridandolo con severità, altrimenti vi sarebbe forse rimasto fino all'alba. 
Quando faceva musica, dimenticava la sua esistenza, e questa caratteristica gli rimase fino alla fine. Era il segno inconfondibile del genio, che abbracciava sempre il suo oggetto con tutta la forza della sua anima nel totale oblio di sé [...]"



raffigurazione satirica della famiglia Mozart: il 
piccolo Wolfgang sta componendo al fortepiano  
mentre l'orologio segna quasi la mezzanotte
provocando l'accorrere di papà (col berretto da notte),  
mamma e sorella   
incisione su vetro (Praga) 
[immagine di Edwin Igel]


"Tuttavia non bisognerà credere che egli non avesse altre capacità oltre a queste; capiva al volo tutto ciò che gli si insegnava e si dedicava all'oggetto del suo studio con uno zelo ed un ardore provocati dall'estrema sensibilità del suo animo. [...]
Oltre a tutto ciò, era tanto obbediente e docile verso i suoi genitori che non era mai necessario infliggergli alcuna punizione corporale; era lui stesso a non accettare e non mangiare mai alcun cibo senza il permesso di suo padre. [...] Nei confronti dei suoi compagni di gioco era sempre pieno di coretesia e di benevolenza, ed era loro attaccato con tutta la naturale tenerezza del suo cuore; anche nei suoi giochi con bambini manifestava il suo spirito musicale, e occorreva che la musica fosse in qualche modo presente."



*** 
Wolfgang creò le sue prime composizioni per fortepiano quando ancora non aveva imparato a leggere e scrivere, così furono trascritte dal padre nel Notenbuch di Nannerl:

Andante in do maggiore K 1a e Allegro in do maggiore K 1b
entrambe del gennaio 1761
pagina del Notenbuch, con la prime due composizioni di Wolfgang
 recante la scritta sul margine sinistro:
"composizione di Wolfgangerl, nei primi tre mesi dopo il suo quinto compleanno" 
[http://www.themorgan.org/collection/music-manuscripts-and-printed-music/]

Allegro in fa maggiore K 1c 
dell'11 dicembre 1761, prima data certa
pagina del Notenbuch, con la terza composizione di Wolfgang recante la scritta:
 "Des Wolfgangerl Compositiones in den ersten 3 Monat[en] nach seinem / 5ten Jahre."    
(Sgr: Wolfgango Mozart. 11ten Decembris 1761)
[http://www.themorgan.org/collection/music-manuscripts-and-printed-music/]


Minuetto per pianoforte in fa maggiore K 1d
del 16 dicembre 1761
 pagina del Notenbuch, con la quarta composizione di Wolfgang  recante la scritta:
"Menuetto del Sgr: Wolfgango Mozart 16:ten Decembris [1]761."
[http://www.themorgan.org/collection/music-manuscripts-and-printed-music/]

Minuetto in sol maggiore K 1e - Trio 1f
fine 1761 - inizio 1762 (?)
pagina del Notenbuch, con la quinta e sesta composizioni di Wolfgang recante una scritta apposta dopo la morte di Mozart, e non molto attendibile: "Unterschriebene bezeugt, daß dieses Stück von ihrem Bruder componirt und selbst geschrieben wurde in seinem 5te Jahr. M: A: Fr: von Berchtold Sonnenburg gebohrene Mozart."(il sottoscritto dichiara che suo fratello compose e scrisse questo pezzo a 5 anni"
[immagine postata da jlking3 su Reddit]
Le prime composizioni di Mozart con spartito
[gabriella280659 You Tube Channel]


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