La fortuna è come il vetro
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Leopold, raggiante per l'invito, condusse i figli a corte, dove la sovrana li accolse con una cordialità che superò ogni sua aspettativa: abituato ad essere trattato alla corte di Salisburgo per quel subalterno che in realtà era, finì per scambiare la benevolenza affettuosa e materna dell'imperatrice nei confronti dei bambini per ammirazione incondizionata.
Il piccolo arciduca Massimiliano, coetaneo del giovane prodigio, sarebbe divenuto suo futuro grande ammiratore.
Gli imperatori Francesco I e Maria Teresa davano un'educazione musicale ai loro figli: ad esempio Maria Antonia, futura regina di Francia, aveva come insegnante di pianoforte Gluck.
Nonostante il giusto orgoglio di Leopold, la sovrana era incuriosita dalla loro precocità, ma era ben lontana dal vedere nella musicalità del bimbo prodigio caratteristiche più geniali.
Maria Teresa d'Asburgo (1717 - 1780) pastello di Jean Etienne Liotard, 1762 [immagine di Caro1409~commonswiki
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Francesco I (1708 - 1765) dipinto di Pompeo Batoni, 1769 [immagine di Gryffindor
per Wikimedia Commons]
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"[...] siamo stati accolti dalle Loro Maestà con una benevolenza così straordinaria che se ne parlassi, si penserebbe che me la invento. Basta! Wolferl è saltato sulle ginocchia dell'imperatrice, le ha messo le braccia intorno al collo e l'ha coperta di baci. Insomma, siamo stati da lei dalle 3 alle 6, e l'imperatore in persona mi ha portato nell'altra stanza ad ascoltare l'infanta* suonare il violino."
* Maria Isabella, infanta di Spagna, prima moglie dell'arciduca Joseph di Asburgo-Lorena, che sarebbe morta l'anno dopo, a 22 anni, per vaiolo. |
Quel
12 ottobre 1762 i bambini furono in effetti trattati con gentilezza e confidenza dalla famiglia imperiale e provocarono enorme impressione fra gli
astanti che non potevano credere ai propri occhi e alle proprie orecchie. Secondo testimoni del tempo, l'imperatore coprì la tastiera del
pianoforte con un fazzoletto e chiese al piccolo Mozart di suonare con
un solo dito per mano, e la musica fu eseguita con la stessa destrezza
di prima.
Quel
giorno sarebbe accaduto anche un celebre incidente: Wolfgang scivolò
sul pavimento estremamente lucido del castello di Schönbrunn e
l'arciduchessa Maria Antonia, futura regina di Francia, l'aiutò ad
alzarsi; il bambino restò tanto sorpreso dal gesto gentile della
bambina, che la chiese in sposa; tutti dovettero trovare gustosa la sua
ingenuità.
Maria Antonia (1755 - 1795) pastello di Jean Etienne Liotard, 1762 [immagine di Laura1822
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L'episodio in una illustrazione del 1908 dal The Book of Princes and Princess [in https://archive.org/] |
Il piccolo arciduca Massimiliano, coetaneo del giovane prodigio, sarebbe divenuto suo futuro grande ammiratore.
Maximilian Franz (1756 - 1801) pastello di Jean Etienne Liotard, 1762 [immagine di Laura1822
per Wikimedia Commons]
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Gli imperatori Francesco I e Maria Teresa davano un'educazione musicale ai loro figli: ad esempio Maria Antonia, futura regina di Francia, aveva come insegnante di pianoforte Gluck.
Nonostante il giusto orgoglio di Leopold, la sovrana era incuriosita dalla loro precocità, ma era ben lontana dal vedere nella musicalità del bimbo prodigio caratteristiche più geniali.
Più tardi, nel 1771, avrebbe dato su Mozart un giudizio pesante: quando uno dei suoi figli, l’arciduca Ferdinando, governatore in Lombardia, avrebbe manifestato l’intenzione di assumere Mozart al proprio servizio, glielo avrebbe impedito, sostenendo che i musicisti che si mettono a "girare il mondo a guisa di mendicanti non danno certo una buona reputazione al servizio".
"Il 15 l'imperatore ci ha mandato tramite il tesoriere privato*, che è arrivato in gran pompa a casa nostra, 2 vestiti: uno per mio figlio e uno per mia figlia. Non appena arriverà l'ordine, tutti e due dovranno presentarsi a corte, il tesoriere privato verrà a prenderli. Oggi ale 2 e 1/2 devono recarsi dai due arciduchi più giovani**, e alle 4 dal conte Pálffy, cancelliere ungherese. Ieri siamo stati dal conte Kaunitz*** e l'altro ieri dalla contessa Kinsky, poi, un po' più tardi, dal conte von Ulfeld****. Siamo ancora invitati fra due giorni. Fatemi la cortesia di dire a tutti che stiamo bene e siamo felici, grazie a Dio. Vi mando i miei ossequi e sono il vecchio
Mozart Dite per favore alla signora moglie del dottor Niderl che siamo in buona salute. N.B. non inoltratemi le lettere, ma apritele e leggetele, altrimenti devo pagare troppe spese per la spedizione di lettere inutili. Valutate dunque voi quanto sia necessario inviarmi. I miei ossequi a tutto il mondo, Vienna, 16 ottobre 1762." * Johann Adam Mayer ** Ferdinand Karl e Maximilan Franz ***Conte Wenzel Anton von Kaunitz-Rietber, cancelliere di stato e ministro degli esteri austriaco dal 1753 al 1792 |
Nella lettera del 19 ottobre Leopold informa Hagenauer di aver ricevuto la richiesta da parte dell'imperatore di rimandare la partenza di qualche settimana, assieme al versamento di 100 ducati. Così prevedeva che sarebbe stato difficile essere a Salisburgo prima dell'Avvento:
"[...] Anche se potessi partire di qui fra 14 giorni o 3 settimane, infatti, dovrei viaggiare lentamente a causa dei bambini, perché si possano riposare di tanto in tanto qualche giorno e non si ammalino. Ho versato i 100 ducati imperiali insieme ad altri 20,, a vostro credito presso il signor Pessier; se mi posso procurare una buona vettura ad un prezzo onesto, sono disposto a comprarmene una per procurare ai miei bambini maggiori comodità."
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I giorni trascorsero fra accademie e inviti: la loro presenza era prenotata anche con diversi giorni di anticipo. "Viene sempre un domestico a prenderci con la carrozza dei suoi padroni e ci riconduce a casa nello stesso modo."
AVienna Leopold soffriva della mancanza di notizie: "[... ] qui si parla così poco della guerra come se la guerra non ci fosse. In vita mia non ho mai sentito parlare né saputo così poco delle notizie sui giornali, quanto nelle 4 o 5 settimane dopo la mia partenza da Salisburgo."
Nella stessa lettera scherzava, esagerando, sulle insolite dimensioni e suddivisioni interne della loro residenza a Vienna...
"[...] al primo piano della casa del falegname. La camera misura 1.000 passi passi di lunghezza per 1 di larghezza. - Ridete? - Non abbiamo per niente voglia di ridere noi, quando ci pestiamo i calli a vicenda. E abbiamo ancor meno voglia di ridere quando io da mio figlio e mia moglie da mia figlia, veniamo gettati fuori dal nostro misero letto, o per lo meno riceviamo tutte le notti un paio di colpi nelle costole."
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Purtroppo Wolfgang si ammala, a giudicare dai sintomi descritti da Leopold, di eritema nodoso, mentre la lettera parla di una sorta di scarlattina diagnosticata dal medicus della contessa von Sinzendorf (il dottor J.B.A. von Bernhard, 1728 - 1796).
" La fortuna è come il vetro. Come si rompe alla svelta una brocca per l'aceto! Ero ben convinto che fossimo stati troppo fortunati per 14 giorni consecutivi; Dio ci ha mandato una piccola croce e ringraziamo la sua infinita misericordia che sia andata così; il 21, alle sette di sera, eravamo ancora da Sua Maestà imperiale. Ma il nostro Woferl non era nelle sue condizioni normali già prima di andarvi; e quando si è messo a letto, si lamentava, s.v* di dolori al posteriore e ai piedi. Quando era a letto, ho esaminato i punti in cui diceva di sentire male; ho scoperto varie macchie della grandezza di un kreutzer** , molto arrossate e anche un po' agitato. Il venerdì seguente gli abbiamo dato nuovamente le polveri il mattino e la sera, e abbiamo constatato che le macchie si erano diffuse; non erano più numerose, ma più grandi. Siamo stati obbligati a disimpegnarci presso tutti i signori che ci avevano prenotato per 8 giorni e andare alla giornata. Abbiamo continuato a dargli polvere di margravio*** e domenica ha avuto le sudorazioni, cosa che ci auguravamo, visto che fino ad allora ha avuto una febbre secca. [...]"
* s.v.: salva venia, con licenza ** Il kreutzer aveva un diametro variabile da 12,2 a 19,8 mm a seconda delle regioni. |
Il medicus, incontrato da Leopold, informato della situazione, andò subito a visitare il bambino, si disse soddisfatto delle cure fino allora prestate (pare che Leopold avesse anche qualche nozione di farmacologia) e prescrisse una continuazione delle stesse con una mistura contenente, fra l'altro, scabiosa e polvere epilettica del margravio (antispasmodico a base di peonia, dittamo, aloe, vischio, corallo e ambra) e poi zuppa o panata, una minestra di brodo di carne con pane raffermo grattato e uova, o bollito d'orzo, tè di farfaro (calmante della tosse e d espettorante) con un po' di latte. I genitori prima che il bambino andasse a letto, gli diedero un bicchierino di latte con semi di melone pestati e pochissimi granelli di papavero (sedativo)
Illustrazione di Jacob Sturm, Deutschlands Flora in Abbildungen [http://www.biolib.de] |
Le foglie della scabiosa sono ricche di tannini, efficaci per purificare il sangue. Usate fresche come impacco sulla pelle, sono considerate utili per trattare bruciature, escoriazioni ed eritemi.
"[...] Dio sia lodato, ora va abbastanza bene, per cui speriamo che possa lasciare il letto e alzarsi per la prima volta dopodomani, o forse domani per il suo onomastico*. Nello stesso tempo gli è spuntato un molare che gli ha provocato un'infiammazione alla guancia sinistra.
* il 31 ottobre, San Wolfgang (924 - 994) |
Dutrante le due settimane convalescenza di Wolfgang alcuni signori fecero portare i loro auguri e si informavano del suo stato di salute.
Leopold attribuì la malattia del figlio, molto comune fra i bambini a Vienna, al cambiamento d'aria. Chiese alla signora Hagenauer di far dire 3 messe al Gesù Bambino di Loreto e 3 messe a S. Francesco di Paola nella chiesa di Bergl (smantellata prima del 1801), in segno di ringraziamento per la guarigione di Wolfgang.
Sempre attento alle spese e ai guadagni, calcolò in 50 ducati le perdite dovute all'annullamento dei concerti.
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Sappiamo che i Mozart puntarono 20 kreutzer su 5 numeri alla lotteria viennese, ma non vinsero nulla, mentre il signor Estinger, fagottista e copista alla corte di Salisburgo, loro accompagnatore, vinse un ambo di 4 fiorini.
"Vedete come la sorte ci perseguita! Non scherzo."
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Il 21 giugno a Salisburgo era morto il maestro di cappella J. E. Eberlin (1702 - 1762) e il suo successore avrebbe dovuto essere il vice maestro Giuseppe Francesco Lolli (1701 - 1778). Leopold aspirava ad ottenere il suo posto. Il suo desiderio sarebbe stato esaudito l'anno successivo, ma intanto in quel 30 ottobre 1762, da Vienna, chiedeva all'amico a Salisburgo di scoprire le intenzioni del principe arcivescovo von Schrattenbach.
All'epoca Leopold era convinto di potersi guadagnare il pane anche restando a Vienna, qualora non il posto di vice maestro non fosse stato suo.
"Do sempre la preferenza a Salisburgo, ma non mi si deve trascurare. Ve lo domando ancora una volta: altrimenti mi lascio convincere a fare non so che."
In una lettera successiva chiese all'amico di intercedere per lui presso il conte Spaur, canonico della cattedrale di Salisburgo dal 1755 al 1776.
Leopold attribuì la malattia del figlio, molto comune fra i bambini a Vienna, al cambiamento d'aria. Chiese alla signora Hagenauer di far dire 3 messe al Gesù Bambino di Loreto e 3 messe a S. Francesco di Paola nella chiesa di Bergl (smantellata prima del 1801), in segno di ringraziamento per la guarigione di Wolfgang.
Sempre attento alle spese e ai guadagni, calcolò in 50 ducati le perdite dovute all'annullamento dei concerti.
Das Salzburger Kindl, Convento dei Cappuccini di S. Maria di Loreto incisione su rame della II metà del XVII sec. [Stadtmuseum Rottweil] |
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Sappiamo che i Mozart puntarono 20 kreutzer su 5 numeri alla lotteria viennese, ma non vinsero nulla, mentre il signor Estinger, fagottista e copista alla corte di Salisburgo, loro accompagnatore, vinse un ambo di 4 fiorini.
"Vedete come la sorte ci perseguita! Non scherzo."
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Il 21 giugno a Salisburgo era morto il maestro di cappella J. E. Eberlin (1702 - 1762) e il suo successore avrebbe dovuto essere il vice maestro Giuseppe Francesco Lolli (1701 - 1778). Leopold aspirava ad ottenere il suo posto. Il suo desiderio sarebbe stato esaudito l'anno successivo, ma intanto in quel 30 ottobre 1762, da Vienna, chiedeva all'amico a Salisburgo di scoprire le intenzioni del principe arcivescovo von Schrattenbach.
All'epoca Leopold era convinto di potersi guadagnare il pane anche restando a Vienna, qualora non il posto di vice maestro non fosse stato suo.
"Do sempre la preferenza a Salisburgo, ma non mi si deve trascurare. Ve lo domando ancora una volta: altrimenti mi lascio convincere a fare non so che."
In una lettera successiva chiese all'amico di intercedere per lui presso il conte Spaur, canonico della cattedrale di Salisburgo dal 1755 al 1776.
"Potreste
parlargli francamente anche a proposito del posto di vice ministro di
cappella, giacché esso mi spetta assolutamente. Pensate quanto sarebbe
vantaggioso per me, se ottenessi il posto mentre sono qui! Da quando
sono arrivato tutti mi considerano come il maestro di cappella di
Salisburgo e l'imperatore stesso, quando mi ha voluto portare a sentire
l'infanta suonare il violino, è uscito e ha domandato: dov'è il mestro
di cappella di Salisburgo?"
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Il 4 ottobre, in uno dei rari giorni di sole, Leopold portò per la prima volta il figlio nella chiesa dedicata a S. Carlo e passeggiarono nel quartiere della Josefstadt.
5 ottobre i Mozart ringraziarono il buon signor dottor Bernhard con un concerto.
Un certo Pufendorf, dopo aver sentito il bambino suonare, gli dedicò una poesia intitolata
Auf den kleinen sechsjähbrigen Clavieristen aus Salzburg
ossia Al piccolo pianista salisburghese di otto anni, consegnata dalla marchesa von Pacheco al conte Collalto e da questi a Leopold che li mandò ad Hagenauer chiedendogli di farne buon uso:
Il 4 ottobre, in uno dei rari giorni di sole, Leopold portò per la prima volta il figlio nella chiesa dedicata a S. Carlo e passeggiarono nel quartiere della Josefstadt.
5 ottobre i Mozart ringraziarono il buon signor dottor Bernhard con un concerto.
Un certo Pufendorf, dopo aver sentito il bambino suonare, gli dedicò una poesia intitolata
Auf den kleinen sechsjähbrigen Clavieristen aus Salzburg
ossia Al piccolo pianista salisburghese di otto anni, consegnata dalla marchesa von Pacheco al conte Collalto e da questi a Leopold che li mandò ad Hagenauer chiedendogli di farne buon uso:
"Vi chiedo in particolare di farli leggere a Sua Eccellenza il conte von Spaur, poi al signor confessore e alla signora von Robinig. Il signor Johannes* avrà certamente la bontà di farne fare alcune copie per amore di Wolferl. Ho sentito dire che qui verranno dati alle stampe grazie ad un benefattore; ma non ho voluto attendere la loro uscita, giacché non avrei potuto inviarne che un paio di copie a causa delle spese di spedizione."
* Johannes Nepomuk Anton Hagenauer (1741 - 1799) figlio di J.Lorenz Hagenauer. |
La poesia fu stampata per il giorno di Natale del 1762. Un esemplare è in possesso della Staatsbibliotheck zu Berlin. Il testo non ci è pervenuto con l'autografo di Leopold.
"Bambino ammirevole, del quale si loda l'abilità e che, sebbene sia il più piccolo, viene chiamato il più grande musicista; la musica non ha più molte difficoltà per te, in breve tempo puoi diventare il più grande fra i maestri; ti auguro solamente che il tuo corpo sostenga la forza della tua anima e che tu non vada, come il bambino di Lubecca, troppo presto nella tomba."
Christian Heinrich Heineken (1721 - 1725) conosciuto come "bambino di Lubecca" |
Il 24 novembre Leopold scrisse che dopo la malattia del figlio si attendeva con pazienza la ripresa degli affari come prima, intanto però c'era stato un guadagno di 21 ducati, che non sono una bagatella, e vivevano nel buon umore.
La contessina Theresia von Lodron aveva messo loro a disposizione un palco alla commedia, cosa solitamente molto difficile da ottenere, e aveva regalato al bambino delle fibbie per scarpe coperte di foglia d'oro.
Il 17 novembre, giorno di S. Elisabetta d'Ungheria, si celebrava il ricordo della madre di Maria Teresa e i Mozart avevano assistito alla cena di gala, all'Hofburg, durante la quale la famiglia imperiale mangiava in pubblico. Leopold racconta orgoglioso come in quell'occasione l'imperatrice gli avesse chiesto notizie sulla salute di Wolfgang.
Hofburg [immagine da http://www.kunsthandlung-mueller.at/] |
Per S. Cecilia parteciparono al pranzo del compositore e maestro della cappella imperiale J.A. Joseph von Reutter.
Johann Adam Joseph Karl Georg von Reutter (1708 - 1772) [immagine: New York Public Library Digital Collection] |
Il 23 novembre furono ospiti a pranzo da Gottfried von Wallau, rappresentante del principe arcivescovo di Salisburgo a Vienna.
Leopold scriveva di non poter accettare tutti gli inviti perché avrebbero i pasti troppo abbondanti potuto nuocere alla salute dei bambini e a causa dei costi per le vetture:
"dato che 2, 3 o anche 4 pezzi da 17 kreutzer al giorno sono cosa normale, e se veniamo presi a bordo delle carrozze dei signori, le mance per il cocchiere e il lacchè costano la stessa somma".
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Il 4 dicembre Leopold scrisse lettere di scuse all'arcivescovo von Schrattenbach e al suo padre confessore F. Joseph Mayr per l'impossibilità di rientrare a Salisburgo prima di Natale o del nuovo anno.
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Dalla corrispondenza apprendiamo della malattia del tredicesimo figlio di Hagenauer, che sarebbe morto il 18 gennaio 1763.
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"Dovete sapere che da tre settimane ci viene continuamente richiesto di andare a Presburgo* dopo la festa della Concezione di Maria**. E la richiesta si è fatta più pressante dopo che abbiamo parlato con grandi personalità dell'Ungheria alla cena pubblica per il compleanno dell'imperatore**."
* ora Bratislava, capitale della Slovacchia ** 8 dicembre |
[immagine di Svetovid per Wikimedia Commons] |
Inoltre venne un'ondata di gelo che rese praticamente impossibile viaggiare lungo il Danubio. Anche le strade erano ghiacciate e sconnesse ("visto che gli Ungheresi non costruiscono strade"). Data l'impossibilità di trovare carrozze chiuse da 4 posti autorizzate a fare lunghi viaggi, Leopold decise l'acquisto di una vettura e ne trovò una dotata di ottime sospensioni che permise alla famiglia di affrontare il difficile viaggio di ritorno a Vienna portando a casa tutte le costole intere.
Questa stessa vettura li avrebbe trasportati durante il grand tour europeo fra il 1763 e il 1766.
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Appena tornati a Vienna la signora Ditschter disse che la contessa Maria Theresia Kinsky si era informata tutti i giorni se fossero arrivati, così andarono a farle visita il giorno di Natale: disse loro di averli attesi con impazienza e per aspettare il loro ritorno aveva perfino rinviato una cena con feldmaresciallo Daun, desideroso di fare la loro conoscenza.
Conte Leopold Joseph Daun (1705 - 1766) [immagine di AndreasPraefcke per Wikimedia Commons] |
La cena si tenne il 27 dicembre a palazzo Kinsky, in Herrengasse.
Il 31 i Mozart lasciarono Vienna. Leopold scrisse ad Hagenauer che sperava di essere a casa per la sera dei tre santi re magi, il 5 gennaio. Chiese al suo padrone di casa di riscaldarla per qualche giorno (a Vienna aveva fatto un freddo soprendente per alcuni giorni) e sulla busta aggiunse:
"Sua Maestà ha appena perso un'altra principessa; si tratta della principessa Johanna*, di 13 anni. Lei ha anche preso il mio Wolferl per la mano per portarlo nella sua camera, quando siamo stati da loro."
* L'undicesima figlia di Maria Teresa |
Maria Josepha Gabriela Antonia (1750 - 1762) ritratto di Martin van Mijtens (1695 - 1770) [immagine di PancoPinco per Wikimedia Commons] |
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