1763 (I)


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 Attendiamo soltanto l'arrivo delle rondini



La famiglia Mozart arrivò a Salisburgo la sera del 5 gennaio 1763. 
Da una lettera all'amico editore Jakon Lotter ad Augusta, apprendiamo dell'intenzione di Leopold di ripartire presto per Parigi, su richiesta dell'ambasciatore di Francia a Vienna. 
Nella stessa parlava di copie e denaro relativi al suo libro e si rammaricava di non aver ricevuto il balsamo di Schauer. 

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Nannerl e Wolfgang nei celebri ritratti realizzati al principio del 1763  
molto probabilmente da Pietro Antonio Lorenzoni (1721 - 1782)
dopo il ritorno della famiglia a Salisburgo
Si trovano entrambi nella loro casa natale.

Maria Anna Mozart (Lorenzoni)
[immagine di Никита Воробьев 
per Wikimedia Commons]

Wolfgang-amadeus-mozart 2
[immagine di Cybershot800i  
per Wikimedia Commons]

Leopold aveva descritto così ad Hagenauer i vestiti di gala regalati dall'imperatrice ai suoi figli:

            
"Volete sapere a cosa assomiglia il vestito di Woferl? - È un vestito di lana fine color lillà, la veste di mohair è dello stesso colore, la giubba e il gilet hanno delle grandi bordure dorate doppie. Era stato fatto per il principe Maximilian, e il vestito di Nannerl era quello di una principessa. È di taffetà broccato bianco con ogni sorta di decorazioni. È un peccato che non si sia potuto farne che una giubba, ma c'è anche un corsetto."
   

È evidente che il vestito di Nannerl descritto nella lettera non è lo stesso che la bambina indossa nel ritratto del Lorenzoni.

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Il 28 febbraio 1763 Leopold fu promosso vice maestro di cappella di corte, carica che mantenne per il resto della vita. Bisogna riconoscere che l'arcivescovo von Schrattenbach fu con lui un datore di lavoro molto paziente e comprensivo.

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Il 17 febbraio Leopold scriveva a Johann Jakob Lotter:

            
"Se Dio vuole, ci vedremo presto, poiché ho promesso all'ambasciatore di Francia e Vienna di recarmi a Parigi non appena possibile. Attendiamo soltanto l'arrivo delle rondini per poter intraprendere il nostro viaggio."
   

Il 9 giugno 1763 i Mozart si allontanarono nuovamente da Salisburgo: Leopold ottenne infatti dall'arcivescovo il permesso di assentarsi dal suo posto. Von Schrattenbach fu così accondiscendente da mantenere il salario di Leopold e  la sua posizione fino al suo ritorno.
Questa volta sarebbe restato lontano per un periodo particolarmente lungo: tre anni, cinque mesi e ventidue giorni (Il Grand Tour attraverso 83 città alcune delle quali visitate più volte, durò infatti fino a novembre del 1766), durante i quali la fantasia di Wolfgang si fece più ricca e tese a manifestarsi, nella sua genialità, sempre più liberamente.
In questo viaggio il giovane artista incontrò persone illustri, vide paesaggi suggestivi e splendide città, ma pur sentendo profondamente il fascino della bellezza, non concentrò mai la sua attenzione sul mondo esterno.
Questo andare da un luogo all’altro, questo allontanarsi sempre più dal suo paese, accentuò quella meravigliosa libertà interiore che gli consentì, anche negli anni più difficili, di trovare la serenità nella sublime armonia del suo spirito.
Il lunghissimo viaggio fu condotto dai Mozart sulla carrozza di proprietà acquistata a Presburgo.  


Assunsero anche un domestico, Sebastian Winter (1744 - 1815)
In un primo tempo era previsto che tornasse a Salisburgo dopo pochi giorni, ma le cose andarono diversamente ed egli li accompagnò fino a Parigi. Nel 1764 entrò a servizio come cameriere del principe von Fürstenberg a Donaueschingen.
 
Le prime tappe del viaggio
[immagini da mozartways]


 Questo si dice andare a passo di lumaca!



Con queste parole Leopold iniziò il racconto del viaggio nella lettera dell'11 giugno ad Hagenauer. Una ruota posteriore della carrozza andò in pezzi quando mancavano due ore all'arrivo a Wasserburg (cittadina bavarese a circa 75 chilometri da Salisburgo).

            
"Fortunatamente il tempo era sereno e bello, e per nostra fortuna eravamo nei pressi di un mulino. Ci sono venuti in aiuto con una ruota troppo piccola e il cui mozzo era troppo lungo. Abbiamo dovuto accontentarci di avercela e abbiamo abbattuto un piccolo arbusto che abbiamo attaccato davanti alla scuola per impedirle di sganciarsi. Abbiamo fatto a pezzi la ruota rotta per recuperare le ferramenta. Abbiamo dovuto legare una cinghia sotto la vettura per poterle trasportare. Sono queste le ragioni principali per cui abbiamo aspettato più di un'ora sul ciglio della strada. Sebastian e io abbiamo fatto il resto del viaggio nel nome di Dio per pedes apostolorum, per evitare di infliggere il peso dei nostri corpi ulteriori danni alla vettura già debilitata*."

* Il dottor Niderl von Aichegg, medico a Salisburgo, nella cui casa la carrozza era depositata, alla vigilia della partenza aveva profetizzato a Leopold il pericolo di rotture.
   

L'incidente, la riparazione e i controlli alla vettura costrinsero i viaggiatori a pernottare a Wasserburg e, cosa più spiacevole per Leopold, ebbero un costo imprevisto.
 "Ma nel nome di Dio: è meglio rompere dieci ruote, piuttosto che una gamba o qualche dito. Siamo in buona salute, grazie a Dio."

Wening wasserburg.png
Wasserburg sull'Inn nel XVIII secolo
incisione di Michael Wening
[immagine di Lou.gruber per Wikimedia Commons]


Un dono di Dio


Per passare il tempo andarono a suonare l'organo (nella chiesa parrocchiale di Wasserburg, di cui era maestro del coro era il musicista Johann Sebastian Diez, che pubbicava come Leopold, presso l'editore Lotter di Augusta) e lì Wolfgang imparò l'uso della pedaliera. Il bambino volle provarla subito stante pede e spinto da parte lo sgabello suonò un preludio stando in piedi, come se si fosse esercitato da mesi, meravigliando tutti e facendo scrivere al padre:
 "È un dono di Dio che molti ricevono soltanto dopo parecchi sforzi."


Chiesa di S. Jakob
A Wasserburg alloggiarono all'albero Goldenen Stern, Färbergasse 1.
Mozart vi avrebbe soggiornato altre volte durante i viaggi fra Salisburgo e Monaco.

[immagine da Musicalics]

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Il 22 gennaio 1800 sul n° 18 della Allgemeine musikalische Zeitung a Lipsia furono pubblicati da Breitkopf & Hartel i ricordi di Nannerl, tra cui quello dell'invenzione da parte di suo fratello di un regno immaginario chiamato 'Rücken' per ingannare la noia dei lunghi viaggi in carrozza. Wolfgang ne era il re e Sebastian aveva disegnato, su sua indicazione, una mappa con le città e i luoghi principali


primo paragrafo dell'articolo pubblicato su
Allgemeine musikalische Zeitung
"Alcuni aneddoti sull'infanzia di Mozart"
ricevuti da sua sorella, 
Reichsfreyin moglie di Berchtold zu Sonnenburg

All'inizio Nannerl ricorda la fervida e vivace fantasia di suo fratello 
da bambino, quando ancora conosceva ben poco della realtà
e spaziava in mondi immaginari. Quindi, per citarne solo uno,
ricorda il Königreich Rücken, non sa il perché di tale nome*,
pieno di cose buone e allegre per i bambini, Wolfgang era il re, 
il servitore fu obbligato a fare il disegno e sotto dettatura 
a segnare città, villaggi e mercati.

[immagine da HathyTrust's digital library
 originale: University of California]


*Gli studiosi hanno pensato al significato di Rücken: potrebbe derivare dal sostantivo tedesco Rucken e in tal caso significherebbe Regno di schiena o Regno di dietro,
 o dal verbo rucken con un significato legato piuttosto allo spostamento e quindi ispirato dai lunghi viaggi.

In una lettera del 1786 di Mozart a Sebastian quel ricordo ricompare, ma scritto 'Ricken'
  

segmenti della lettera a Sebastian in cui Mozart cita Ricken

"[...] E ora, carissimo amico! - Compagno della mia gioventù! - Poiché naturalmente per molti anni sono stato spesso a Ricken, e tuttavia non ho mai avuto il piacere di incontrarvi là, il mio più grande desiderio sarebbe in verità che voi possiate farmi visita a Vienna o che io possa venirvi a trovare a Donaueschingen."

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Seguiamo i primi passi dei Mozart a Monaco attraverso la lettera scritta da Leopold ad Hagenauer il 21 giugno 1763.
La sera del 12 giugno arrivarono a Monaco. Il giorno seguente, lunedì, durante i festeggiamenti per la ricorrenza di Sant'Antonio da Padova e per l'onomastico di Maria Antonia, sorella del principe elettore, andarono a passeggiare nel parco del Nymphenburg, residenza estiva dei re di Baviera.

Canaletto (I) 020.jpg
Il Nymphenburg nel 1761 circa, in un dipinto del Canaletto (1721 - 1780) 
[immagine di Botaurus per Wikimedia Commons]

Ad una finestra del castello era affacciato il principe Zweibrücken, di passaggio a Monaco, che li riconobbe, li chiamò e parlò a lungo con loro. Poi mandò a chiamare un cavaliere a chiedere al principe elettore se non volesse ascoltare i bambini.


Louis Tocqué - Friedrich Michael von Zweibrücken.jpg
Friedrich Michael Zweibrücken (1724 - 1767)
ritratto da  Louis Tocqué(1696–1772)
[immagine di PancoPinco per Wikimedia Commons]


Giunse poco dopo un corriere a dire loro di presentarsi al concerto alle 8 di sera, ossia dopo 4 ore, che i Mozart trascorsero continuando la loro passeggiata e ammirando il padiglione detto Badenburg, nonostante una pioggia e un temporale improvvisi.

Il Badenburg
[immagine da TuttoBaviera]
 
Leopold nella prima parte della lettera si limita a dire che Woferl fu molto bravo e che il rientro fu alle 11 e un quarto.


Maximilian III Joseph of Bavaria by Georges Desmarées.jpg
Massimiliano III Giuseppe di Baviera
(1727 - 1777) 
ritratto dGeorge Desmarées (1697 - 1776)
[immagine di Jan Arkesteijn per Wiki Commons]


Martedì e mercoledì furono a casa del duca Clemens, mentre giovedì restarono a casa a causa della forte pioggia. 

Clemens Franz de Paula von Bayern - Peter Jacob Horemans
Clemens Franz de Paula (1722 - 1770)
ritratto da Peter Jacob Horemans (1700 - 1776)
[immagine di Sir Iain per Wikimedia Commons]
A Monaco Leopold ebbe la graditissima sorpresa di incontrare un suo allievo di violino, Alois Luigi Tomasini (1741 - 1808), violinsta presso la corte Esterházy a Einsenstadt, e collaboratore e amico di Franz Joseph Haydn (1732 - 1809).

            
"[...] Ora il punto cruciale è spere come potremo partire di qua, poiché qui c'è la bella abitudine di far aspettare a lungo alle persone i loro doni, in modo che ci si deve ritenere fortunati se si ottiene quanto si è speso. Il signor Tomasini è qui già da tre settimane. È stato appena congedato. Dite al signor Wenzel d'immaginare quale sia stata la nostra gioia di vederci qui senza che ce l'aspettassimo. Mi ha riconosciuto lui per primo, visto che è diventato grande, forte e bello. Ha dato prova di una certa riconoscenza nei confronti della vecchia amicizia che gli avevo testimoniato a Salisburgo, e ciò mi ha commosso poiché mi ha dimostrato che ha buon cuore."
   

Il 10 i Mozart assistettero alla cena pubblica del principe che si intrattenne, come la sorella e il principe Zweibrücken, tutto il tempo a parlare con loro e quando Leopold lo fece informare da Wolfgang che sarebbero ripartiti l'indomani, disse due volte di essere dispiaciuto di non aver sentito suonare Nannerl:
"avrei però avuto piacere di sentirla".
Quando erano stati a Nymphenburg la prima volta, il tempo era stato poco. In quell'occasione suo fratello aveva eseguito tutto solo un preludio, poi il concerto al violino e alla tastiera, due dame avevano cantato e la serata era finita lì.
Al desiderio del principe Leopold rispose che costava poco restare ancora qualche giorno.
 Sappiamo che Nannerl ricevette grandi applausi per la sua esibizione, tanto dal principe quanto dal duca.
 
Vista la non soddisfacente esperienza a corte di Tomasini, il quale per due concerti aveva ricevuto 10 massimiliani d'oro equivalenti a 65 fiorini, una somma irrisoria per l'epoca, più un orologio d'oro, Leopold non si faceva molte illusioni e sperava di ricavare denaro almeno sufficiente per pagare le spese sostenute a Monaco e quelle future ad Augusta, prossima tappa del viaggio.
Il principe e Leopold si erano già conosciuti 19 anni prima (ma non sappiamo in quale occasione precisa) e Maximilian aveva una buona indole, ma ...
"Questi apostoli non pensano che a loro stessi e alla loro borsa."

Nel post scriptum leggiamo del loro agognato congedo e del compenso ricevuto:
100 fiorini dal principe e 75 fiorini dal duca. Restava ancora da conoscere il conto del signor Stürzer, il buon albergatore, abile anche nello scrivere e nel fare i conti: pazienza!

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La sera del 22 giugno arrivarono ad Augusta, dove presero alloggio presso una delle migliori locande, Zu den drei Mohren, nella Maximilian Strasse, tuttora esistente come hotel di lusso.

Maximilian Strasse e l'albergo Zu den drein Mohren
nel 1835
[immagine da Stadtarchiv Augusburg]



L'arrivo della famiglia Mozart ad Augusta fu annunciato dai giornali locali come L'Augsburger Intelligenz-Zettel del 22 giugno; Leopold stesso, quando arrivava in una grande città, aveva l'abitudine di ordinare una nota anonima sui giornali, per informare il pubblico sui suoi bambini prodigio, elencando in dettaglio le loro abilità musicali.

Il ritorno nella sua città natale si rivelò però per Leopold una delusione: il costo della vita era altissimo e gli incassi appena sufficienti per ripagare le spese
"sebbene il padrone dei 3 mori, il signor Linay, che è l'uomo più onesto del mondo,  mi abbia trattato molto bene".

Ciò che lo colpì maggiormente fu la inattesa scarsa partecipazione dei cattolici ai loro concerti del 28 e 30 giugno e del 4 luglio. All'epoca i cattolici pensavano che il luteranesimo fosse contrario all'arte.

            
""Il signor Weiser ne è testimone: quelli che sono venuti al concerto erano quasi tutti luterani."
   

... tranne poche eccezioni, come il signor Provino, andato a tutti e 3 i concerti con la signora Perinet, del signor Caligari, mostratosi una volta, per reputazione e, unico fra i commercianti, il signor Mayr, marito di Lisetta Muralt

La famiglia visitò il Municipio, la casa natale di Leopold, la Scuola San Salvatore e la chiesa di  Sant'Ulrico, incontrò l'amico editore protestante Johann Jakob Lotter e il costruttore di strumenti musicali e organista Johann Andreas Stein, dal quale acquistarono un pianoforte con cui i bambini potesssero fare esercizio durante il viaggio.
Non si hanno notizie di un incontro con la madre di Leopold, Anna Maria Sulzer Mozart che abitava ad Augusta e che sarebbe morta tre anni più tardi, nel 1766.

Wolfgang incontrò lo zio Alois, fratello di suo padre e la cuginetta Maria Anna Tekla detta Bäsle, di quattro anni.
Nel corso della sua vita avrebbe visitato Augusta cinque volte.


 












 





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